I medici ed il covid-19 : “ Sic transit gloria mundi! ”

Cari amici siamo lieti di apprendere la notizia della positiva azione condotta dal Presidente della FNOMCeO Anelli, che con pressante insistenza ha fatto comprendere alla politica l’importanza di quel sacrificio espletato sino alla fine e l’importanza di un corale abbraccio e del sostegno economico per le famiglie dei medici vittime del loro responsabile impegno.

Ritengo pertanto che questi due contributi: la mia riflessone ed il commento di Franco, debbano essere inseriti sul nostro sito, anche per dare seguito alla storia di un pensiero, che è sempre presente nell’AMCI, ed è quello del profondo rispetto degli operatori sanitari tutti, indipendentemente dalle etnie e dalle fedi di appartenenza.

Credo infatti che  queste due riflessioni non debbano mancare dal nostro sito, anche per far emergere la sollecitudine di un costante impegno da parte dell'AMCI, sempre al fianco dei medici, degli operatori sanitari e delle loro famiglie.

Con un  abbraccio a tutti

Filippo

 


Il trionfo dell’indifferenza. Mentre l’elenco sull’apposito sito web è andato man mano allungandosi, sino ad arrivare a 370 due giorni fa, il ricordo dei medici morti sul campo è andato via via attenuandosi con l’attenuarsi della pandemia. Sic transit gloria mundi!

Da grandi Eroi a nuovi Carneadi. Dimenticati. Da chi hanno salvato e soprattutto dallo Stato. Perché con la bocciatura in Senato dell’emendamento che prevedeva un congruo risarcimento per le loro famiglie è come se nulla sia accaduto.

E invece no. Sappiamo bene come essi abbiano affrontato senza adeguate protezioni un’infezione della cui gravità si sapeva poco o niente. E se ne sono andati, uno dopo l’altro, solo per aver fatto il loro dovere, sino in fondo, come dettava la loro coscienza.

Ma del loro sacrificio, come di quello di tutto il personale sanitario che si è prodigato a qualsiasi livello, nessuno pare averne considerazione e riconoscerlo attraverso un sostegno alle loro famiglie che all’improvviso si sono visti privare degli affetti e del sostentamento.

Un ripensamento, nel nome di uno Stato che non può e non deve dimenticare, è necessario e auspicabile nel più breve tempo possibile.

Filippo Boscia

Presidente Nazionale AMCI


IL COMMENTO

Cari amici, in un mio editoriale del 2 aprile 2020 dal titolo: “Affrontare il nuovo Coronavirus: la fede e l’amore ci salveranno!” evidenziavo alcune problematiche legate alla pandemia ed in particolare sulla figura del medico e di molti operatori sanitari, impegnati in prima linea a salvare vite umane!

Nell’editoriale evidenziavo poi che: “Emergono  straordinari esempi di “eroica generosità” nel soccorrere chi è stato colpito dalle gravi complicanze del Covid 19, da parte di medici, operatori, sanitari e volontari, che mettendo a repentaglio la propria incolumità, assistono instancabilmente e senza sosta una moltitudine infinita di ammalati, contagiati dal virus.”

Ed aggiungevo infine che “Non siamo degli eroi ma non lasciateci mai soli né ora, e neppure dopo la conclusione di questa immane tragedia!”

Ed ecco che in una recente lettera pastorale dal titolo “Lettera ai Curanti in occasione della celebrazione della XXX Giornata Mondiale del Malato” (e che abbiamo integralmente pubblicato su questo nostro sito) anche la Conferenza Episcopale Italiana esprimeva tutta la propria gratitudine, riconoscenza, rispetto e stima per i medici: “Curanti che da sempre, e negli ultimi tempi in modo decisamente più intenso, si prendono cura dei malati e dei sofferenti.” 

Mentre il Presidente Mattarella, addirittura nel suo discorso del giuramento, ha voluto ricordare l’esempio dei medici e degli operatori sanitari nel garantire, nei momenti più critici per il Paese, i servizi essenziali per i malati. Anche perché, nell’emergenza sanitaria, siamo stati, come affermato da Draghi, “quelli che hanno fatto di più”.

Tuttavia, nonostante che la tragedia pandemica non si sia ancora conclusa, già si stanno inesorabilmente abbassando i riflettori su noi medici, in un clima di indifferenza. Anche perché, purtroppo, come ben sappiamo, quando si tratta di passare dalle parole ai fatti, la politica sembra quasi eclissarsi, dimenticando tutto quello che è stato fatto nella fase più drammatica e dolorosa di questa epidemia.

Per cui ci chiediamo: chi deve ascoltare i medici e le loro famiglie? Chi deve intervenire per dare delle risposte e per sostenere i loro legittimi diritti? Possiamo affermare che oltre alla FNOMCeO ed alle varie associazioni e sindacati  ci sono e ci saranno sempre i Medici Cattolici. Si perché noi non abbassiamo né abbasseremo mai la guardia!

I medici che si sono ammalati di Covid-19 e hanno perso la vita, soprattutto nelle prime fasi della pandemia, quando hanno combattuto a mani nude, con generosità e un alto senso del dovere, in un contesto in cui mancavano mascherine, guanti, camici etc…, lo hanno fatto per i loro pazienti, ma anche per il loro Paese. Ed è giusto che ora lo Stato riconosca il loro sacrificio, il sacrificio delle loro famiglie e provveda a restituire loro una dignità professionale, economica , ma soprattutto morale!

Ed è proprio per questo che noi medici cattolici ci uniamo in un ideale abbraccio alle famiglie di tutti i nostri colleghi scomparsi a causa del Covid, assicurando le nostre preghiere ma anche di vigilare costantemente sull’operato delle varie istituzioni e rappresentati politici, affinchè vengano sempre garantiti a loro il giusto riconoscimento del loro costante impegno e sacrificio umano!

L’AMCI è infatti da sempre accanto a tutti medici e famiglie, anche perchè tra i suoi scopi fondamentali (come recita anche il nostro Statuto) essa deve “agire per un sempre più dignitoso esercizio della professione medica e per la tutela dei diritti del medico e dei pazienti”.

 

Franco Balzaretti

Vice Presidente Nazionale

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